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,satine.
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Ricatto d'amore: cinque domande a Sandra Bullock
La maschiaccia della commedia romantica è tornata! E a 45 anni si spoglia pure...
Sandra Bullock raccontaci: chi è Margaret Tate, il tuo personaggio in Ricatto d'amore?
«È una di quelle donne potentissime che girano per Manhattan: ma lei è canadese e per poter restare negli States deve fingere che sta per sposarsi con un cittadino americano. Così ricatta il suo assistente maschio. Verrà "punita" con un weekend in Alaska, a casa dei finti futuri, molto pittoreschi, suoceri...
Quando me l'hanno proposto ho detto no: non mi interessava la solita commedia romantica. Ho già "dato": sai, il solito cliché degli occhioni strabuzzanti... Già strabuzzati! È che qui invece, oltre alla storia romantica, c'è molto altro: e l'altro è più importante del "romance"».
Dici che è per questo che il film è subito balzato in testa al box office Usa? Con 34 milioni di dollari in un weekend, sei tornata la "numero 1"...
«Penso di sì. Comunque non ragiono in termini di box office: non mi sono detta "Woo Sandra, sei tornata in testa!”. Senza dire eresie, mi piace paragonare lo stile del mio film a quello di certe commedie sofisticate come Scandalo a Philadelphia: parlo di stile, di toni controllati, di humor dei dialoghi e delle gag fisiche, di paesaggi splendidi...
E poi io adoro queste puttane che nascondono un cuore, queste donne super corazzate ma in realtà insicure, queste finte cattive... Adoro la scena in cui cerco di salire su un motoscafo, arrampicandomi su una scala molto precaria a filo d'acqua, stretta nel mio tailleur da donna in carriera, con scarpe tacco 12 di Christian Louboutin ai piedi e borsa Hermes in mano. Mi faccio ridere».
È più difficile far ridere o far piangere?
«Ridere, sicuramente. In un film drammatico hai molti più elementi a cui attaccarti. La commedia invece ha un'unica chiave e devi azzeccarla subito: e non puoi dire "be, tanto poi lavorano di montaggio o di musica". Devi essere brava a trovare tu, da sola, il tono giusto e il giusto rapporto con il tuo partner. Voglio dire, l'approccio al dramma e alla commedia è lo stesso: ti prepari, studi la tua parte, lavori sull'accento... ma è che nella commedia niente e nessuno può aiutarti, dipende tutto dalla tua professionalità».
Le scene più difficili, di Ricatto d'amore?
«La sfida più grande è stato il freddo: l'Alaska è dannatamente gelida. E dovevo buttarmi in acqua... be, sono finita in ipotermia! Continuavo a ripertermi: “non riesco a respirare, ma sto bene, sto bene!”. E poi i dannatissimi tacchi. E tutti che mi ripetevano: "finalmente anche tu cedi al nudo”. Ebbene sì: dopo 20 anni e passa di carriera, ho la mia prima scena di nudo. Io, nuda, con un cane, un asciugacapelli in mano e un asciugamano... Come mi sono sentita? Scoraggiata! Insomma, mi aggiro per la stanza con questa cosa per coprirmi "proprio lì" e rotolo sul mio partner.
Io non sono una vergognosa: a casa mia giro anche nuda, ma non c'è una troupe in giro. Nuda sotto la doccia mi sento benissimo. Mi ero perfino dimenticata di dover girare quella scena, poi il giorno fatidico io e Ryan (Reynolds, il suo partner, ndr) siamo stati per un po' rigidi come baccalà, poi ci siamo sciolti e alla fine, dopo otto ore ce ne stavamo benissimo tutti e due nudi. Del resto ci conosciamo da anni, siamo anche stati insieme in vacanza con amici comuni, e volevamo che quella scena risultasse buffa».
Se Ricatto d'amore non è "il ritorno di Sandra Bullock”, cos'è?
«È un film e io voglio intrattenere e divertire il pubblico. È sempre stato il mio scopo. Voglio far ridere la gente, Voglio che si diverta. Oggi non ci sono molte ragioni reali per divertirsi, e il mio lavoro è proprio questo. Ecco, spero di aver fatto un buon lavoro, in Ricatto d'amore».
fonte : http://max.rcs.it/cinema/0909_09ci_ricatto...rebullock.shtml
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~joey.
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che bella intervista!
grazie! ^^. -
lell@91.
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eh si!!! bella..ma da dove è presa???? . -
,satine.
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C'è la fonte .-. .
Cinque Domande A Sandra su Ricatto D'amore |